Nelle prossime settimane, la causa avviata nel 2020 da Tesla contro alcuni suoi ex dipendenti arriverà finalmente al processo. Secondo quanto riportato da Bloomberg, un giudice del tribunale statale statunitense ha respinto la richiesta di una dozzina di dipendenti di effettuare una sentenza sommaria. Vediamo insieme i dettagli di questa vicenda.
Tutto è iniziato circa tre anni fa, quando Tesla ha deciso di intentare una causa legale nei confronti di alcuni ex dipendenti accusandoli di “appropriazione indebita” di informazioni riservate e, di conseguenza, di violazione delle clausole contrattuali. L’azienda americana sostiene che nel 2020 alcuni lavoratori avrebbero compiuto accessi illegali ai computer dell’azienda con l’intento di copiare e rubare dati sensibili.
Il processo, che si svolgerà tra qualche settimana, permetterà di affrontare questa questione in tribunale e di stabilire se Rivian e gli ex dipendenti di Tesla abbiano effettivamente violato le leggi californiane sulla proprietà intellettuale. Va precisato che la causa è stata originariamente presentata nel 2020 e riesaminata nel 2021, quindi potrebbe concludersi nel 2023 o 2024.
Per quanto riguarda la posizione di Rivian, l’azienda ha respinto più volte le accuse e ha dichiarato che ogni volta che assume nuovi dipendenti richiede loro di confermare di non portare con sé la proprietà intellettuale dei loro precedenti datori. Nel 2020, Rivian aveva risposto alle accuse affermando: “Rivian è composta da team altamente qualificati e motivati dalla missione, e la nostra attività e tecnologia si basano su anni di esperienza e sviluppo sia nel settore tecnologico sia in quello automobilistico. Ciò richiede il contributo e il know-how di migliaia di dipendenti provenienti da diversi ambiti”.
Continuate a seguirci per rimanere aggiornati su come si svilupperà questa vicenda dal punto di vista legale.
