Osserviamo più da vicino in che modo le auto Apple raccolgono dati per popolare le proprie mappe con nuovi ed interessanti novità software. I veicoli utilizzati per estrapolare dati geografici sono all’avanguardia e finiti nell’occhio dei cultori del servizio che scoprono la presenza di nuovi sensori avanzati per la tracciatura dei percorsi. Ecco un dettaglio sulle Apple Car di ricognizione.
Apple: come sono fatte le auto che costruiscono le mappe
Le auto si chiamano “Ulysses”, e di fatto sono delle Impreza della Subaru particolarmente robuste sia di carrozzeria che di tecnologia. Sono delegate alla divisione che elabora le parti 3D della cartografia, quindi le modalità Flyover e Look Around (analogo allo Street View di Google Maps). Una torre fissa munita di fotocamera in altissima definizione è equipaggiata con obiettivi Zeiss, sensori LiDAR e un computer (un Mac Pro, per la precisione) per elaborare in tempo reale tutti i dati ambientali raccolti.
Il tutto è pilotato da un complesso sistema chiamato EyeDrive, che stando alle info si fa corrispondere ad un iPad speciale equipaggiato con una omonima applicazione di supporto Ed è proprio questa intelligenza integrata a guidare gli addetti ai lavori. Segnala il percorso da seguire con una striscia verde che una volta elaborato il percorso salva tutto su una serie di 4 SSD da 4 TB ciascuno. Capacità sufficiente per interpretare e salvare i dati di una settimana di esplorazione. C’è poi “Tyche”, che è una Lexus a guida autonoma, anch’essa equipaggiata con l’unità EyeDrive ed è impiegata nei progetti sulla guida autonoma.
Apple, come al solito, viaggia in totale anonimato senza rendere noti i dettagli sui veicoli noleggiati, la maggior parte dei quali si trova nelle grandi metropoli USA dove più importante è fornire dati aggiornati in tempo reale sullo stato delle strade e dei precorsi.