Europa, Nord America e Asia hanno ormai preso la decisione: il futuro dell’industria automobilistica sarà principalmente a energia elettrica. Tuttavia, per rendere efficace questa transizione, è essenziale garantire una rete di ricarica adeguata. Anche negli Stati Uniti c’è la necessità di aumentare il numero di stazioni di ricarica, e il governo è pronto a investire 623 milioni di dollari per raggiungere questo obiettivo.
L’amministrazione di Biden ha annunciato l’allocazione di 623 milioni di dollari per la costruzione di 7.500 nuove stazioni di ricarica in 22 Stati americani e a Porto Rico. Questo finanziamento rientra nel programma “Charging and Fueling Infrastructure Grant”, iniziativa che prevede un investimento complessivo di 2,5 miliardi di dollari in stazioni di rifornimento alternativo, incluse le colonnine di ricarica, dislocate sia nelle città che lungo le autostrade.
Il Segretario ai Trasporti degli Stati Uniti, Pete Buttigieg, ha sottolineato che questo finanziamento mira a rendere la ricarica elettrica accessibile, affidabile e conveniente per tutti gli automobilisti americani. Inoltre, contribuirà alla creazione di nuovi posti di lavoro legati alla produzione, installazione e manutenzione delle stazioni di ricarica.
Nonostante l’entusiasmo per questo investimento, alcuni potrebbero ritenere che 7.500 nuove stazioni di ricarica in tutti gli Stati Uniti siano ancora insufficienti per consentire una vera transizione verso l’elettrico. In confronto, l’Italia, che è il quinto Paese dell’UE per numero di punti di ricarica attivi, ne conta già oltre 30.000. Tuttavia, il governo degli Stati Uniti ha l’obiettivo ambizioso di raggiungere 500.000 stazioni di ricarica aggiuntive, con un investimento di 7,5 miliardi di dollari nei prossimi anni.
Tuttavia, con le elezioni presidenziali del 2024 in vista e un dibattito politico sempre presente, rimane da vedere se gli investimenti nel settore dell’energia elettrica verranno confermati anche nei prossimi anni, considerando il parere meno favorevole di alcuni partiti politici.
