Dal Gruppo FIAT a Stellantis: Il rinascimento automobilistico e i motivi dietro il cambio di nome

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Il marchio italiano per eccellenza cambia nome: ecco il motivo di questa scelta e il perché si è resa necessaria.

Con lei inizia il mito dell’automobile in Italia che diventa, negli anni subito dopo la Seconda guerra mondiale, un’icona d’italianità per eccellenza: la Fiat e i suoi modelli, diamanti della produzione Automotive Made in Italy, hanno fatto la storia dell’automobile e rimangono ancora oggi modelli di sicurezza e qualità senza precedenti.

Ma le auto si sono man mano evolute ed è stato così anche per il marchio italiano più famoso e più seguito in tutto il mondo. La Fiat ha subito da qualche anno un cambio di rotta, soprattutto in vista del calo e della crisi del 2009, che ha messo in ginocchio molte aziende. Ecco quindi come mai la Fiat ha cambiato nome.

La Fiat guarda al futuro

Ed è proprio guardando al futuro e all’evoluzione del marchio più famoso d’Italia che la Fiat ha sentito la necessità di dotarsi di un altro nome. Le scelte e le strategie di mercato hanno favorito la fusione della Fiat con altri marchi dello stesso settore: al giorno d’oggi non si può più pensare di rimanere isolati nella filiera produttiva, ecco perché, sotto la guida di Sergio Marchionne, si è scelta la strada dell’unione.

Le trattative per creare una fusione di eccellenze ha subito un lunghissimo periodo di tribolazioni e incertezze per la Fiat: dal 2019, i patti e i compromessi per unirsi ad altri marchi del settore automobilistico hanno immobilizzato l’avanzata del marchio italiano, così intento a guardare al suo prossimo futuro.

Il nuovo nome

Dal 2019, la Fiat ha avuto a che fare con i vari contratti di fusione con il marchio francese Group PSA ovvero Peugeot che si sono uniti definitivamente nel 2020, sotto pandemia. Da questo momento in poi, la FCA e PSA Group hanno unito le forze produttive e per convalidare l’unione hanno sentito la necessità di trovare un nome che li accomunasse.

La scelta del nuovo nome è riceduta poi su “Stellantis”, dal significato simbolico si essere illuminato dalle stelle, inteso sia come buon auspicio per un futuro luminoso, sia per puntare sulla stellare garanzia delle automobili di produzione del nuovissimo marchio.

Anche la dirigenza cambiò in quell’anno 2020 segnato dai cambiamenti radicali: a capo dell’azienda venne inserito John Elkann, mentre come amministratore delegato Carlos Tavares. Ad oggi, Stellantis è la filiera produttiva italiana più grande in assoluto, che vanta la produzione di Alfa Romeo, Maserati, come fiori all’occhiello, ma anche le utilitarie Citroen e Opel, senza dimenticare mai la capostipite, Fiat.

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Laureata in Culture Digitali e della Comunicazione, nonché in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica, svolgo da anni il lavoro di redattrice digitale. Tra le mie passioni, ci sono il canto, il disegno. Inoltre amo viaggiare.