Il rampantismo dei vandali: la triste distruzione delle colonnine

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Durante l’estate scorsa, il professore universitario Leonardo Setti ha condiviso su Facebook la fotografia delle colonnine vandalizzate all’Università di Bologna. Purtroppo, questo è solo uno dei numerosi casi che emergono da una ricerca online. Anche gli anarchici hanno danneggiato una quindicina di colonnine a Roma e Lecce, restando indifferenti persino all’Alma Mater. Il professor Setti, molto attivo nella promozione dell’energia solare, ha commentato le foto dicendo: “Dobbiamo ricordare che siamo all’Università!”. L’ignoranza trionfa nel luogo del sapere. In Germania, a Monaco, qualcuno ha addirittura inserito della carne nei connettori. Il docente conclude amaramente: “Forse una legge del genere sarebbe una buona idea nel 20235: solo auto diesel! Forse a quel punto la mobilità elettrica decollerebbe! Benvenuti nel medioevo dell’era moderna”. Anche a Saronno si è verificato un raid vandalico. Giustamente, sono sorti cori di indignazione verso questi atti, ma non è mancato il movimento No Elettrico, affermando: “Non è opportuno idolatrare l’industria dell’elettrico, poiché si basa sull’uso di minerali il cui sfruttamento e monopolio viola i diritti umani, proprio come accade con il petrolio e altre produzioni intensive”. Altre azioni vandaliche si sono verificate da Nord a Sud. A Mantova, a metà aprile, qualcuno ha rotto una colonnina nuova per la ricarica delle auto a Borgo Virgilio. Anche qui, il sindaco ha dichiarato: “Sono scioccato”. Allo stesso modo, a Castelvolturno, in provincia di Caserta, una colonnina è stata danneggiata da qualche individuo. Anche in questo caso, l’assessore Pasquale Marrandino ha commentato: “Qualcuno ha pensato che questo piccolo simbolo di modernità in un contesto di desolazione potesse dare fastidio”. Non si può escludere che tra gli autori ci siano teppistelli incoscienti, ma non mancano gli oppositori dell’energia elettrica che, dalle parole forti, sono passati all’azione violenta. Ad esempio, a Cremona, qualcuno ha attaccato un adesivo su una colonnina A2A che recita: “Blocca l’ingranaggio. La guerra parte anche da qui”. Non si sa se l’adesivo sia stato attaccato anche sulle pompe di carburante. Gli anarchici, inoltre, si sono attribuiti la responsabilità di aver danneggiato numerose colonnine a Roma e Lecce in diversi episodi. Sul sito web Rivoluzione Anarchica si legge: “A dicembre, una notte, abbiamo danneggiato sei colonnine per auto elettriche a Roma. Abbiamo spruzzato schiuma espansa sugli attacchi. Lo abbiamo fatto in solidarietà ad Alfredo Cospito, in sciopero della fame dal 20 ottobre, a Ivan Alocco, nuovamente in sciopero della fame dal 22 dicembre, e a tutti i prigionieri”. Non ci sono parole per commentare. Forse sarebbe sufficiente installare delle telecamere.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.