Energia verde in Europa: perché l’Italia è ancora indietro?

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Più elettrico che diesel in Europa, ma l’Italia non lo sa e continua a credere nel futuro dell’auto a gasolio. E nell’ibrido plug-in, in voga solo qui e in Spagna

Il definitivo sorpasso delle auto elettriche su quelle a gasolio non è stato certificato da un covo di degenerati ambientalisti. Ma dall’ACEA, l’Associazione europea dei costruttori. In giugno le vendite di EV sono salite al 15,1%, con il diesel sceso al 13,4%. Se poi consideriamo anche le ibride plug-in (PHEV), vediamo che il totale della auto con la spina arriva al 23%. Un sorpasso storico ormai consolidato, che avrebbe proporzioni ben più ampie se non ci fosse la zavorra dell’Italia. Già, perché da noi (complice la politica di un governo che non accetta il cambiamento) il diesel si vende, eccome. Ed è arrivato in giugno al 18,5%, sopra la media europea di ben 5 punti. Mentre l’elettrico è fermo al 4,4%, ovvero 10,7 punti sotto la media continentale.

Più elettrico che diesel: 15,1% contro 13,4%, game over

Chi pagherà il conto di politici incompetenti e lobby interessate?

Siamo alle solite: il mondo va da una parte, noi andiamo da un’altra. Come è successo a suo tempo per il metano, un sogno a lungo accarezzato dall’Italia e ora oggetto solo di delusioni per chi (in buona fede) ci ha creduto. C’è da chiedersi quanto varranno tra pochi anni le auto a gasolio che si vendono oggi, con una tecnologia sul viale del tramonto. E soprattutto c’è da interrogarsi su chi pagherà le spese di questo arroccamento sui motori termici, fortemente voluto dalle lobby dell’industria dell’auto nazionale. Da noi gli investimenti in nuove fabbriche di auto elettriche, batterie e quant’altro, non arrivano, perché si percepisce un ambiente (non solo politico) fortemente sfavorevole. Si accarezza il sogno di aprire vecchie miniere per minerali rari, lasciandosi scappare opportunità ben più semplici. E ci si riempie la bocca parlando di e-fuel e bio-carburanti, come se fosse questa la soluzione per tenere in piedi la baracca. Povera Italia, nelle mani di governanti incompetenti e poteri forti in malafede.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.