Il vero volto del biodiesel: le rivelazioni sconvolgenti di Legambiente al ministro

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Il biodiesel è un inganno, una soluzione da non sostenere: è il senso di una lettera scritta da Legambiente al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.

Nella lettera, firmata dal presidente di Legambiente Stefano Ciafani, si chiede l’apertura di un’inchiesta governativa “sulle false rinnovabili usate nei trasporti in Italia“. Citando il Report dell’associazione in cui si documenta che l’80% del biodiesel immesso sul mercato in Italia nel 2021 deriva da olio di palma (vietato da quest’anno). E da “finte” biomasse di scarto come UCO (oli alimentari usati) cinesi e da grassi animali di categoria non ammessa. Per sfruttare la “doppia contabilità” (doppio valore economico) nel mercato dei carburanti. La lettera è uscita in occasione dell’Assemblea di Assopetroli, Associazione che sponsorizza fortemente il biodiesel, presente del Ministro e altri esponenti del governo. Legambiente accusa i petrolieri italiani “di vendere le loro biomasse come “low carbon”, riduzione dell’inquinamento e delle emissioni di CO2“. Falso.

Se sosterrà questa posizione in Europa, come fatto finora proprio da Pichetto Fratin, secondo Legambiente l’Italia rischia l’ennesima brutta figura. In tutta Europa, infatti, i biocarburanti oggi in uso sono frutto di indagini, revoca delle certificazioni e dei permessi, come sostenuto in questo articolo. Ma è abbastanza improbabile che il ministro dell’Ambiente riveda la sua posizione. Pur ammettendo che la strada maestra è l’elettrico, Pichetto Fratin ha sempre chiesto che la UE dopo il 20235 ammetta anche l’utilizzo dei biocarburanti. Con un’eccezione analoga a quella che Bruxelles di fatto ha già previsto per i carburanti di origine sintetica. Su posizioni analoghe a quelle di Legambiente si sono posti da tempo diversi esperti indipendenti. Come Nicola Armaroli, direttore di Ricerca del CNR, con motivazioni spiegate nel dettaglio in questo articolo.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.