La caccia ai ‘killer’ dell’autovelox: il sindaco di Ventimiglia si difende

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L’Italia detiene il triste primato di essere il paese con il maggior numero di autovelox in Europa, con dispositivi di rilevazione della velocità posizionati strategicamente per emettere multe. Questi autovelox, comunemente noti come ‘velox’, sono al centro di polemiche e critiche, con il ministro dei trasporti Matteo Salvini che promette una stretta su quelli che definisce ‘macina soldi’.

Tra i velox più famigerati c’è quello nella cittadina di Ventimiglia, in Liguria, che ha fatto registrare quasi quarantamila multe in soli sei mesi, una media di 215 multe al giorno per una città di 24mila abitanti. Questo ha portato a una situazione in cui quasi la metà di tutte le contravvenzioni emesse nel corso dell’anno provengono da un singolo dispositivo.

Le vittime di queste multe sono sia italiani che francesi, in particolare i lavoratori frontalieri che attraversano la strada statale 20 e passano per la frazione Trucco. Il sindaco Flavio di Muro ha chiesto di aumentare il limite di velocità da 50 a 70 chilometri all’ora in quella zona, ma fino ad ora non ci sono state risposte.

Inoltre, il sindaco ha sottolineato che il Comune raccoglie solo una piccola parte delle multe emesse, mentre il resto va all’azienda che gestisce l’autovelox. Tuttavia, le risorse raccolte dalle multe verranno utilizzate per migliorare la sicurezza urbana, come ad esempio l’ampliamento dell’organico della Polizia Locale.

Questa situazione ha suscitato molte polemiche e speranze che possa essere risolta al più presto. La discussione su come gestire e regolamentare gli autovelox rimane aperta, mentre i cittadini continuano a essere colpiti dalle multe emesse da questi dispositivi di rilevazione della velocità.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.