Il Giappone ha sempre preferito una strategia multialimentazione per ridurre le emissioni del settore dei trasporti. Recentemente, il Paese ha iniziato a concentrarsi maggiormente sulle auto elettriche “a batteria” per contrastare le strategie delle marche cinesi, coreane e occidentali. Toyota è il principale produttore automobilistico del mondo e ha dichiarato di voler triplicare la produzione di auto elettriche per arrivare a 600.000 unità all’anno, superando Tesla e introdurre 4 diverse batterie per la gamma di vetture elettriche entro il 2030.
Una delle principali sfide per Toyota è lo sviluppo di batterie allo stato solido, per affrontare questo obiettivo ha firmato una collaborazione con Idemitsu Kosan, una compagnia petrolifera giapponese. L’accordo prevede lo sviluppo di un elettrolita a solfuro solido, la costruzione di una fabbrica pilota e infine la produzione di batterie e auto elettriche di nuova generazione tra il 2027 e il 2028. Toyota ha anche stretto partnership con altri produttori giapponesi come Subaru, Suzuki e Mitsubishi per sviluppare modelli e tecnologie elettriche. Honda ha firmato un memorandum d’intesa con Mitsubishi per collaborare nella ricerca di modelli produttivi efficienti per auto elettriche e batterie. Inoltre, lavoreranno insieme nello sviluppo di tecnologie di elettrificazione come la ricarica intelligente e la gestione delle batterie. Nissan sta invece sfruttando l’intelligenza artificiale per sviluppare batterie allo stato solido, mentre Mazda ha stretto una partnership con Panasonic per fornire batterie alle sue auto elettriche, con l’obiettivo di avere il 40% delle vendite del 2030 a zero emissioni.
In sintesi, le principali case automobilistiche giapponesi stanno puntando sempre più sulle auto elettriche “a batteria” e stanno sviluppando batterie allo stato solido per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni e lottare contro il cambiamento climatico.
