Mazda ha avviato un nuovo progetto di ricerca sul motore rotativo Wankel, una tecnologia fondamentale per il marchio nota per modelli iconici come la RX-7 e la RX-8. Il produttore giapponese ha recentemente evidenziato il potenziale del motore rotativo come generatore in veicoli elettrificati, con il SUV ibrido plug-in MX-30 R-EV.
La Mazda MX-30 R-EV sfrutta un motore Wankel da 0,8 litri per ricaricare la batteria e aumentare l’autonomia da 85 km a 600 km, rappresentando un importante passo avanti nella ricerca e sviluppo della casa automobilistica giapponese. Questo successo ha spinto il marchio nipponico ad investire ulteriormente nella tecnologia Wankel.
A partire dal 1° febbraio 2024, un team di 36 ingegneri guidati da Ichiro Hirose, Chief Technology Officer di Mazda, si concentrerà su nuovi traguardi nel campo dei motori rotativi. Hirose ha sottolineato l’importanza del motore rotativo nella storia di Mazda, definendolo un simbolo del loro “spirito di sfida”.
Le dimensioni compatte del motore rotativo lo rendono ideale per essere utilizzato in veicoli ibridi, mantenendo il motore come generatore. Tuttavia, il CTO ha lasciato intendere che il marchio giapponese intende esplorare ulteriormente la tecnologia rotativa oltre le capacità attuali viste sulla MX-30.
Un punto focale nello sviluppo di questa tecnologia è la Mazda Iconic SP, una concept car presentata al Japan Mobility Show 2023, che monta un gruppo propulsore con due motori rotativi in grado di funzionare con idrogeno o altri carburanti carbon-neutral. Con un design accattivante, una potenza di circa 370 CV e una perfetta distribuzione del peso 50:50, la Iconic SP potrebbe rappresentare il modello di punta per la nuova tecnologia del marchio.
