La Shell ha aperto una stazione di rifornimento di idrogeno che ha fatto nascere la domanda se l’elettrico possa essere spazzato via dall’idrogeno. Gabriele, un lettore, ha segnalato un articolo che sostiene questa tesi, con toni sprezzanti verso le auto a batterie. Vaielettrico ha risposto, sottolineando la necessità di guardare ai numeri e ai fatti, invece di supportare teorie senza una reale base scientifica.
Nell’articolo, si legge che entro il 2030 ci sarà una collaudata filiera di distribuzione e produzione di idrogeno, che verrà estratto da fonti rinnovabili al 100%. Tuttavia, quegli stessi problemi che da sempre hanno afflitto la tecnologia dell’idrogeno, come bassa resa, alti costi di produzione e difficoltà di stoccaggio e trasporto, non sembrano essere stati presi in considerazione. Inoltre, un passaggio dell’articolo sostiene che “la corrente si crea solo bruciando carbone”, banalizzando il valore delle energie rinnovabili e dell’elettrico.
Il lettore Gabriele Baccaglini contesta la tesi dell’articolo, accusando i media di continuare a parlare attraverso luoghi comuni e miti sfatati da tempo. L’elettrico, ad esempio, continua a crescere e a migliorare, mentre le auto a idrogeno come la Toyota Mirai stentano a decollare sul mercato. Tuttavia, l’autore Mauro Tedeschini non vuole demonizzare la tecnologia dell’idrogeno, ma riconosce che ci sono molte persone che credono a teorie senza fondamenti, come quella che l’energia elettrica è prodotta solo dal carbone.
Infine, Vaielettrico si allinea alla necessità di una seria decarbonizzazione del mercato automobilistico, sottolineando l’importanza di non lasciarsi influenzare dalle sciocchezze che si leggono in rete. È necessario guardare ai numeri e ai fatti, per capire quali sono le soluzioni più sostenibili e innovative per il futuro delle auto elettriche.
