La rinascita dell’eleganza su quattro ruote: la storia affascinante della berlina che si rinnova

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È un momento cruciale per Tesla: quello della presentazione della nuovissima Model 3. Quest’automobile elettrica è stata responsabile di sfide significative per l’azienda americana durante la fase di produzione e lancio, ma ha anche portato a un successo senza precedenti, con una quantità di vendite eccezionale. Tali risultati hanno ridefinito completamente il concetto di mobilità elettrica, che prima della Model 3 era considerata una scelta di nicchia, ma dopoè diventata una reale alternativa alle tradizionali motorizzazioni a combustione interna. Oggi la Model 3 si rinnova con un facelift che include alcune modifiche estetiche, comprese quelle all’interno dell’abitacolo, e introduce anche alcune migliorie al software, che alterano i dati tecnici senza cambiarne la sostanza. Ma andiamo oltre l’attualità e facciamo un breve riassunto della storia di questa vettura. Tutto ha avuto inizio intorno al 2015, quando Tesla, che fino a quel momento produceva due veicoli di lusso con vendite abbastanza basse, la Model S e la Model X, decide di lanciare il progetto di un terzo modello, con un prezzo più accessibile e volumi di produzione più consistenti. Nel mese di ottobre 2016, Tesla annuncia che il progetto ha terminato la sua prima fase di sviluppo e che, seguendo il piano stabilito, inizierà a breve la produzione. A febbraio 2017, vengono costruiti i primi prototipi, ma ben presto iniziano i problemi. Per produrre un numero così elevato di automobili, sono necessarie un’ampia quantità di batterie, motori e linee di produzione collaudate. Tesla fatica a raggiungere gli obiettivi prefissati. L’azienda aveva pianificato di produrre 5.000 vetture a settimana nel terzo trimestre del 2017, ma in quei tre mesi ne sono state prodotte solo 2.425. Elon Musk, il fondatore di Tesla, si trova a dormire nell’ufficio dell’azienda su un divano, definendo quel periodo come “l’inferno della produzione”. L’azienda non riesce a ottenere guadagni sufficienti e rischia il fallimento. Musk si reca addirittura da Tim Cook, CEO di Apple, tentando di vendere Tesla al colosso di Cupertino (un episodio che è passato alla storia, con Musk che si è persino proposto come capo dell’azienda di Apple). Un anno dopo, la situazione non sembra migliorare e Musk, in un tweet, afferma: “Scusate, ci siamo spostati dall’inferno della produzione all’inferno della logistica”. Tuttavia, aggiunge che il problema è più facile da affrontare e che ci sono significativi progressi in corso. Per semplificare il processo, Musk decide di limitare le opzioni di personalizzazione e scelta dei colori per la Model 3, per poter soddisfare le richieste del mercato, che crescono di anno in anno. Nel 2017, Tesla ha venduto 1.764 Model 3; nel 2018, il primo anno completo, il numero è salito a 146.055 unità. L’anno successivo, le vendite sono aumentate a 300.885. Nel 2020, i numeri continuano a crescere e la Model 3 diventa l’auto con ricarica esterna (considerando sia le vetture completamente elettriche che le ibride plug-in) più venduta al mondo per il terzo anno consecutivo, con 365.240 esemplari venduti in tutto il mondo, superando la Nissan Leaf. Nel 2021, la Tesla Model 3 registra un aumento delle vendite del 41%, superando la soglia di mezzo milione di unità immatricolate (alcuni stimano 501.000, mentre altri addirittura 508.000), diventando così l’ottava auto più venduta al mondo. Proprio grazie all’esperienza acquisita con la Model 3, Tesla ha lanciato sul mercato nel 2021 il SUV Model Y, che condivide circa il 70% dei componenti con la berlina. Il Model Y ha riscosso subito un grande successo, con 161.529 unità vendute. Nel 2022, Tesla ha venduto 482.000 Model 3, mostrando una leggera flessione, ma ha fatto registrare un notevole incremento delle vendite di 747.500 Model Y. I due modelli rappresentano quasi il 95% delle vendite totali della Tesla dello scorso anno (1,31 milioni di unità). Al momento attuale, la Tesla Model 3, che è stata a lungo la regina del mercato delle auto elettriche e non solo, ha passato il testimone al Model Y, che sta ottenendo risultati ancora più impressionanti. È quindi comprensibile che la berlina abbia avuto bisogno di un aggiornamento per stimolare le vendite. Ecco quindi il risultato del progetto Highland. Deludente? Forse. Questo è ciò che rende affascinante e al tempo stesso difficile Tesla. L’azienda alza così tanto le aspettative che poi rischia di non essere all’altezza delle aspettative stesse. Chissà come reagirà il mercato, ad esempio. Fondamentalmente, ci sono alcune modifiche estetiche, soprattutto nella parte anteriore, e alcuni interventi nell’abitacolo, ma l’essenza dell’auto rimane invariata. Non ci sono aggiornamenti tecnici significativi e viene mantenuta la stessa struttura della versione precedente (alcuni suggerivano l’adozione di nuovi metodi produttivi come l’utilizzo delle Giga Press). L’accoglienza è stata in generale tiepida, tanto che già si chiede cosa accadrà con il nuovo Model Y, che è anch’esso in attesa di un restyling nel 2024. Certamente, le speculazioni in merito si sono ridimensionate. Guardando i dati forniti dall’azienda, si nota tuttavia che l’autonomia della vettura è aumentata. Questo è merito di un’ulteriore affinazione dell’aerodinamica e, probabilmente, di un aggiornamento software che consente una migliore gestione dell’energia. La nuova Tesla Model 3, nella versione a trazione posteriore, dovrebbe essere in grado di percorrere fino a 554 km con cerchi da 18″ (rispetto ai 491 km precedenti). La versione Long Range raggiunge i 678 km (rispetto ai 602 km precedenti), sempre con cerchi da 18″. Con cerchi da 19″, le nuove Model 3 dovrebbero coprire rispettivamente 513 km e 629 km. Per maggiori dettagli sulle novità, si consiglia di consultare l’articolo di Motor1.com.

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Felice Galluccio
Giornalista pubblicista. Nella mia vita professionale mi sono sempre occupato di comunicazione: rassegna stampa, addetto stampa, addetto alle pubbliche relazioni, creazioni eventi, correttore di bozze, direttore editoriale di un giornale online, editorialista, social manager.