Proseguono gli atti vandalici compiuti dai sostenitori dell’ambiente, conosciuti anche come ecoterroristi. Dopo che alcuni attivisti hanno forato le gomme dei SUV e bloccato il traffico su diverse tangenziali europee, questa volta hanno preso di mira alcune auto Tesla.
L’episodio si è verificato in Germania, dove già a marzo di quest’anno alcuni attivisti avevano vandalizzato uno showroom della famosa azienda americana a Berlino, come forma di protesta contro la Gigafactory.
Questa volta, quindici auto elettriche americane sono state completamente distrutte dal fuoco, come si può vedere dalle foto pubblicate. Gli attivisti hanno appiccato incendi alle vetture, che erano parcheggiate immobili.
Ma perché hanno attaccato proprio Tesla, un’azienda produttrice di auto elettriche che dovrebbe essere rispettosa dell’ambiente? Attraverso una lettera inviata ai media, gli attivisti sostengono che “l’azienda rappresenti l’ideologia del capitalismo verde e della distruzione globale e colonialista”, sottolineando che l’auto elettrica sia solamente una “cinica menzogna”.
Non è chiaro se gli ambientalisti responsabili di entrambi gli attacchi contro Tesla siano gli stessi, ma l’incendio è stato confermato dall’agenzia DPA, che ha evidenziato come quindici auto siano state bruciate intenzionalmente.
L’episodio si è verificato nei giorni scorsi, precisamente intorno alle ore 3:20 di notte tra martedì 12 settembre e mercoledì 13. I vigili del fuoco sono intervenuti e sono riusciti a spegnere l’incendio intorno alle ore 4:30. Forse gli ecovandali si aspettavano che l’incendio durasse più a lungo, considerando che è noto quanto sia difficile spegnere le auto elettriche.
Un esempio emblematico è quello di una Tesla Model 3, per cui sono state necessarie ben 45mila litri d’acqua per estinguere le fiamme. Tuttavia, la scorsa notte tutto è andato secondo i piani e nessun incendio devastante si è verificato. L’atto è stato rivendicato da un gruppo radicale di sinistra a Francoforte-Fechenheim.