L’auto elettrica: un’opportunità da cogliere adesso o una sfida da rimandare? La mia prospettiva

0
52

L’auto elettrica può aspettare: gli italiani stanno facendo la scelta giusta nel rimanere in attesa di un prodotto maturo. Questa è l’opinione di Giorgio Basili che ha suscitato una tempesta di commenti sul blog, oltre un centinaio, e quasi altrettanti all’indirizzo mail info@vaielettrico.it. Abbiamo selezionato alcuni di questi commenti per un confronto collettivo.

“Gli italiani fanno bene ad aspettare prima di acquistare un’auto elettrica. Sì, hanno comprato il cellulare quando è stato lanciato e questo ha migliorato notevolmente la qualità della vita, ma non è la stessa cosa girare con i gettoni in tasca alla ricerca di una cabina telefonica. Chi compra oggi auto elettriche si condanna a una vita di privazioni, pagando di più per avere poca autonomia e tempi di ricarica assurdi in punti di ricarica inesistenti, e voi continuate a negare ciò. Quando sarà possibile fare un rifornimento completo in 60 secondi, con un’autonomia di almeno 600-700 km e con punti di ricarica diffusi come gli attuali distributori, e quando il prezzo delle auto elettriche sarà simile a quello delle auto a combustione interna, vedrete che tutti le compreranno”. – Antonio Battistini

“L’auto elettrica può attendere. Ci sono troppi problemi e nessun vantaggio”, dice Antonio. “Noi invece, caro Antonio, non facciamo chiacchiere. Usiamo l’auto elettrica ogni giorno, da anni. Non sapremmo che farcene di un rifornimento di 60 secondi e un’autonomia di 600-700 km. Carichiamo l’auto quando è ferma mentre facciamo le nostre cose. E nei viaggi più lunghi, due o tre volte all’anno, ci fermiamo in un Autogrill ogni 200-300 km, proprio come lei. Ma una volta bevuto il caffè e andata in bagno, stacchiamo la spina e ripartiamo, mentre lei si sposta fino al distributore e perde altri 5 minuti per fare il pieno. PS: in Italia abbiamo 22.000 distributori e 45.000 punti di ricarica, esattamente il doppio”.

“Prendo nota del fatto che ho sostituito le mie due auto a combustione interna con due auto elettriche. Tuttavia, a distanza di 2 anni dall’acquisto della prima, non sono ancora convinto di aver fatto la scelta giusta”, sostiene un altro lettore. “Mi chiedo perché ho abbandonato dei motori a combustione interna che sono un concentrato di tecnologia, delle meraviglie dell’ingegneria, per cosa? Ammetto che anche il motore elettrico abbia della tecnologia, ma sospetto che, se confrontiamo gli investimenti in ricerca e sviluppo, si tratti poco più di un motore evoluto di una lavatrice. La letteratura giornalistica sostiene che le case automobilistiche fanno margini sulle auto a combustione interna per finanziare le auto elettriche. Mi chiedo se questo sia perché le prime hanno linee di produzione ammortizzate, mentre le seconde hanno linee che vogliono ammortizzare in tre-cinque anni. Così, quando compro un’auto elettrica, pago in gran parte la fabbrica, ma io non voglio pagare i costi fissi e gli investimenti: una fabbrica si ammortizza in 20-50 anni, non 3 anni! Il carburante costa all’incirca 1 euro per 10 km, mentre l’energia elettrica per un’auto elettrica varia da 20 centesimi a 1 euro sempre per 10 km. Riesco a risparmiare 80 centesimi su questa differenza, quindi sono contento di avere un’auto elettrica per molti aspetti sociali e ambientali. Ma sconsiglio vivamente l’auto elettrica a chi viaggia per lunghe distanze e in determinate modalità. La percorrenza è un’altra questione. Il limite umano è di solito di 1000-1500 km in un giorno. Le batterie dovrebbero pesare all’incirca 300-400 kg, come i motori a combustione interna che sostituiscono. Questo è il compromesso. Non voglio guidare a 100 km/h per risparmiare batteria e non voglio trasportare una tonnellata di batterie! Quando sono in viaggio e il livello di carica sta per esaurirsi, mi sento disperato! Le app funzionano male, le colonnine non accettano contante. C’è sempre il rischio di dover chiamare un carro attrezzi per portare a casa l’auto. Parafrasando, in queste situazioni “il terrore di rimanere a piedi non ha prezzo, per tutto il resto c’è un’auto a combustione interna”. Non ho ancora avuto incidenti, ma mi dicono che le riparazioni su un’auto elettrica costano di più a causa dell’elettronica. Non c’è un’auto elettrica analogica? Che faccia 1000 km? E che pesi una tonnellata? Questa è l’auto di cui abbiamo bisogno, con l’elettronica di una volta! Infine, spero di fare 300.000 km con la mia auto, ma non ci sono garanzie in merito, non c’è abbastanza esperienza. Perciò penso che molti italiani stiano facendo la scelta giusta nel aspettare per l’auto elettrica”. – Nicola Gandin Sanson

“Sì, anche io sto aspettando. Cinque anni fa stavo per comprare un’auto elettrica sia per motivi economici che ecologici, ma a causa di alcuni problemi ho dovuto rinunciare. Ero molto indeciso, ma volevo fidarmi della nuova tecnologia. Adesso sto aspettando un’auto che non costi molto, che sia affidabile e con batterie sicure e a lunga durata (devono durare dai 10 ai 15 anni). L’autonomia non è un grosso problema per me, posso ricaricarla di notte nel mio garage, se possibile, senza dovermi preoccupare delle colonnine occupate da auto a combustione interna. È un problema il costo dell’energia elettrica

Articolo precedenteLa rivoluzione della mobilità urbana: addio auto, benvenuta innovazione
Prossimo articoloAuto e multe: perché talvolta conviene lasciar perdere la contestazione
Avatar
Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.