Il costo della ricarica delle auto elettriche è fuori controllo e secondo Paolo, un lettore bresciano, è necessario che il governo imponga un tetto ai prezzi. Paolo sostiene che i costruttori di auto elettriche devono fare più sforzi per proporre modelli più economici, soprattutto nelle categorie A e B, che sono quelle più diffuse in Italia. Inoltre, i costi di riparazione delle auto elettriche devono essere ridotti, altrimenti diventa antieconomico riparare un’auto anche recente. Paolo suggerisce che i costruttori dovrebbero offrire ricambi rigenerati e, se non lo fanno, i legislatori dovrebbero imporre la riparabilità dei componenti fondamentali.
Per quanto riguarda le ricariche, Paolo critica l’idea che fare contratti in abbonamento sia la soluzione per spendere meno. Molti utilizzatori di auto elettriche ricaricano a casa e non hanno consumi mensili fissi. Paolo sostiene che i prezzi delle colonnine di ricarica sono molto alti e che devono essere imposti dei tetti ai prezzi. Inoltre, per chi non può ricaricare a casa, Paolo suggerisce di ampliare le colonnine a bassa potenza ed eliminare le penali notturne.
In conclusione, Paolo sostiene che i governi e i legislatori europei non possono limitarsi a fissare delle date o a stanziare incentivi per promuovere l’auto elettrica. Devono intervenire, stabilendo regole precise per evitare la speculazione e assicurare che l’auto elettrica diventi accessibile a tutti. Attualmente, non si ha notizia di un intervento del governo sui prezzi della ricarica, ma l’Antitrust potrebbe intervenire se ravvisasse pratiche di concorrenza scorretta. Gli abbonamenti sembrano al momento l’unica arma per difendersi dai costi eccessivi.
