Un vento di cambiamento: l’Europa punta sull’eolico offshore per una rivoluzione energetica

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L’Europa deve accelerare sui settori delle energie rinnovabili se vuole veramente raggiungere gli obiettivi climatici stabiliti dal Green Deal e dal piano REPowerEU entro il 2030. È evidente che, nonostante una crescita costante nell’energia solare ed eolica, i progressi sono ancora troppo lenti. Per dare un impulso alla situazione e velocizzare il processo, la Commissione europea ha presentato il proprio piano d’azione per l’eolico offshore, considerata la fonte di energia rinnovabile più immediata e accessibile, considerando la presenza di ampie zone marine.

Il nuovo piano di sostegno per l’industria eolica europea fa una panoramica accurata della situazione attuale, evidenziando che il continente sta facendo già molto, ma non abbastanza per sostituire il sistema energetico attuale con uno meno impattante dal punto di vista climatico. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) nel World Energy Outlook 2023, nel 2022 l’Europa ha registrato un nuovo record di impianti eolici attivati, con un totale di 16 GW aggiunti. Questo rappresenta un aumento del 47% rispetto al 2021, ma comunque non sufficiente per raggiungere l’obiettivo di aggiungere 37 GW/anno necessari per raggiungere gli obiettivi del Climate Target Plan.

Per affrontare il problema il più rapidamente possibile, la Commissione ha presentato il suo ambizioso piano “Accele-RES”, che si propone di accelerare l’attuazione delle norme, focalizzando l’attenzione sulla digitalizzazione dei processi di autorizzazione per renderli più rapidi. Il documento prevede anche che entro la fine dell’anno la Commissione metterà a disposizione uno strumento online dedicato che risponderà alle domande più frequenti poste dagli Stati membri sulle procedure autorizzative.

Inoltre, ogni Stato membro sarà incentivato a organizzare gare d’appalto più trasparenti, a pianificare a lungo termine e a collaborare in modo più stretto con i Paesi vicini. La Commissione ha sottolineato che uno degli obiettivi principali del piano è di promuovere una maggiore cooperazione tra gli Stati membri, soprattutto per identificare progetti concreti pronti all’uso per l’energia eolica e altre fonti rinnovabili, compresi gli impianti transfrontalieri, come il progetto NSEC nel Mare del Nord.

Ma come verrà trasportata e collegata tutta l’energia prodotta? La Commissione afferma che nel corso dell’anno lavorerà per sostenere la costruzione di una rete elettrica unica, connessa e sicura, che potrebbe includere cavi sottomarini e terrestri realizzati con le tecnologie più avanzate e veloci.

Per quanto riguarda gli impianti eolici effettivi, ogni Paese si impegna a fare la propria parte, grazie alle numerose aziende presenti in ognuno di essi. Per quanto riguarda l’Italia, tuttavia, la situazione non è ancora del tutto chiara. Si parla di finanziamenti per un totale di 420 milioni di euro, destinati interamente al Sud Italia per la realizzazione di due parchi offshore. La decisione finale sarà presa nelle prossime settimane, durante una discussione del Consiglio dei ministri, in cui verranno stabiliti i dettagli riguardanti i parchi e chi sarà responsabile della loro realizzazione.

Tutti gli elementi indicano verso Fincantieri come azienda adatta a sviluppare i parchi, soddisfacendo i criteri richiesti, come un’esperienza di almeno vent’anni nella lavorazione dell’acciaio nel settore della navalmeccanica ad alta tecnologia e una capacità produttiva di mezzi navali superiori a centomila tonnellate di stazza lorda.

Il piano Accele-RES, infine, contiene un calendario completo dei prossimi passi che l’Europa si propone di compiere per raggiungere gli obiettivi climatici entro il 2030.

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Felice Galluccio
Giornalista pubblicista. Nella mia vita professionale mi sono sempre occupato di comunicazione: rassegna stampa, addetto stampa, addetto alle pubbliche relazioni, creazioni eventi, correttore di bozze, direttore editoriale di un giornale online, editorialista, social manager.