Con la sempre maggiore diffusione di automobili elettriche e ibride plug-in, la Cina ha preso consapevolezza dell’importanza di sviluppare una rete e un’infrastruttura di ricarica in grado di supportare il crescente numero di veicoli elettrici. Inoltre, la Cina ha anticipato altri mercati, come gli USA e l’Europa, pubblicando un documento che stabilisce gli obiettivi da raggiungere in termini di ricarica bidirezionale e vehicle to grid.
Le autorità cinesi hanno riconosciuto la necessità di integrare e far interagire le auto elettriche con la rete elettrica per contribuire a una gestione più efficiente dell’energia, soprattutto di quella proveniente da fonti rinnovabili. L’obiettivo principale è quello di creare un sistema in cui le auto elettriche possano agire come sistemi di accumulo di energia dislocati sul territorio.
Per raggiungere questo obiettivo, la Cina ha fissato due principali settori di intervento. In primo luogo, cerca di sviluppare batterie di prossima generazione in grado di sfruttare nuove tecnologie per garantire un funzionamento ottimale per un numero elevato di cicli senza aumentare i costi. In secondo luogo, si prevede di avviare vari progetti pilota entro il 2025 per studiare l’interazione tra le auto elettriche e la rete elettrica al fine di far sì che al 2030 i veicoli a batteria forniscano il 60% della potenza di ricarica complessiva richiesta, con l’obiettivo potenziale di arrivare all’80% in alcune città.
Inoltre, le stazioni di battery swap, alimentate da case automobilistiche che hanno scommesso sulla tecnologia delle batterie intercambiabili, potranno contribuire a gestire il carico della rete elettrica, sostenendo così la transizione verso modelli di energia più sostenibili.