La ricarica del futuro: confronto tra presa domestica e wallbox

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Aldo si interessa di scoprire la modalità di ricarica più appropriata per non danneggiare la batteria della sua Dacia Spring. Dopo aver ricaricato l’auto per due anni dalla presa domestica, ora ha anche a disposizione una wallbox e un impianto fotovoltaico. Vuole sapere se c’è una differenza significativa nella durata della batteria in base alla modalità di ricarica.

La sua preferenza va alla ricarica lenta dalla presa domestica, ritenendo che questo possa prolungare la vita della batteria. In realtà, non è del tutto così. Secondo uno studio recente su 12 mila Tesla, la ricarica ad alta potenza in corrente continua (DC) potrebbe danneggiare la batteria solo in condizioni estreme, senza alcun preriscaldamento e con batteria molto scarica o molto carica. Tuttavia, la ricarica Dc è opzionale sulla Dacia Spring.

Ricaricare dalla presa domestica, presumibilmente con il “carichino” d’emergenza, non allunga la vita della batteria. Inoltre, espone la batteria a maggiori rischi se la presa e l’impianto non sono in grado di reggere carichi di 2-3 kW per ore. Inoltre, ricaricare dalla presa domestica comporta maggiori dispersioni di energia sotto forma di calore per via dei tempi di ricarica più lunghi.

In conclusione, è sempre consigliato mantenere la carica della batteria in un range che va dal 20% all’80%, poiché questo è l’intervallo ottimale di assorbimento della batteria. Le celle si degradano più velocemente se lasciate a lungo in uno stato di carica molto basso o molto alto.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.