Il governo italiano lancia un avviso preoccupante riguardo allo stop alle auto a benzina e diesel, suscitando preoccupazione tra gli automobilisti.
Nel mondo della mobilità occidentale, si sta delineando chiaramente una transizione verso veicoli elettrici, a scapito dei tradizionali motori a scoppio. Questa tendenza comporterà un aumento dei veicoli elettrici in circolazione, a discapito di quelli a benzina o diesel destinati a scomparire.
Questa scelta è in gran parte dettata da motivi politici, inserita nel contesto delle riduzioni delle emissioni, e ha scatenato un acceso dibattito tra sostenitori e oppositori. Molti sono a favore di un passaggio marcato all’elettrico, con il sostegno della politica, mentre altri preferirebbero un cambiamento più graduale o affidarsi al mercato.
Nel contesto politico italiano, molti esponenti del governo esprimono scetticismo riguardo a questa rapida transizione verso l’elettrico. Il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, è stato vocalmente critico, seguito di recente dal Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Quest’ultimo ha lanciato l’allarme sulla possibile perdita di 70mila posti di lavoro a causa delle restrizioni che porteranno allo stop della produzione di veicoli tradizionali entro il 2035.
Questa cifra rappresenta una perdita significativa per il settore automobilistico italiano, già in difficoltà negli ultimi anni. Tajani ha criticato le decisioni come una sorta di “religione” che rischia di compromettere il futuro dell’industria nel nostro paese. Ha auspicato una prospettiva diversa che bilanci la lotta ai cambiamenti climatici con le esigenze dell’industria manifatturiera italiana.
