Infrastrutture di ricarica: l’industria italiana chiede un piano per il loro sviluppo

L'obiettivo è incentivare la diffusione dei veicoli ad emissioni zero ma attualmente bisogna dare garanzie, quelle che chiede l'industria italiana

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Le auto elettriche e tutto ciò che riguardi il movimento a batteria, a breve subiranno un’accelerata decisiva, ma a quanto pare c’è bisogno di altre garanzie. Serve infatti un piano di sviluppo dell’infrastruttura di ricarica.

Il tutto è stato chiesto al Governo italiano anche da parte di ANFIA e Motus-E. Chiaro è secondo queste associazioni che ci sia una totale assenza di misure infrastrutturali, soprattutto per quanto concerne la ricarica.

Nonostante fossero presenti alcune valide proposte per incentivare l’infrastrutturazione dei privati, come, per esempio, l’incentivo all’installazione di un POD unico condominiale che semplifichi le approvazioni assembleari e consenta facilmente ed in sicurezza ai singoli condomini l’accesso ad un proprio punto di ricarica, nulla è oggi presente per la discussione in aula, nemmeno una misura base come quella del credito d’imposta al 50%, in scadenza a fine anno, che non è stata prorogata e che coprirebbe la larga maggioranza di utilizzatori di auto elettriche che non accederanno al “superbonus 110%”.”

L’unica certezza dei prossimi anni è che la crescita della mobilità elettrica dev’essere supportata in ogni modo, creando per i consumatori incentivi e semplificazioni che la rendano conveniente nelle scelte di vita e per i CPO (Charging Point Operators) una più facile identificazione delle aree idonee a pianificare efficientemente le potenze da installare.”

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