L’iconica vettura sportiva conosciuta come De Tomaso Pantera ha una storia davvero particolare. Prodotta tra il 1971 e il 1991 come risultato di una collaborazione tra Ford e De Tomaso, questa vettura è stata il frutto di negoziazioni avvenute negli anni ’60 che non andarono a buon fine con la Ferrari. Fu solo grazie a un accordo diretto con De Tomaso che Ford riuscì a ottenere la Pantera.
La Pantera si caratterizzava per il suo design sportivo e per il potente motore V8 da 5,8 litri, originariamente prodotto da Ford, che erogava una potenza di 300 CV e si trovava nella parte centrale posteriore dell’auto. Ford commercializzò la Pantera attraverso i concessionari Lincoln-Mercury negli Stati Uniti tra il 1971 e il 1975, ma a causa della crisi petrolifera e delle normative sulle emissioni, la sua vendita dovette interrompersi.
Recentemente è stata ritrovata una De Tomaso Pantera del 1972 che è rimasta inutilizzata per ben 46 anni. Il proprietario l’ha ereditata dal padre insieme ad altre auto sportive britanniche. Nonostante il lungo periodo di inattività, la carrozzeria sembra essere in buone condizioni, mentre gli interni risultano quasi perfetti. Tuttavia, si riscontrano problemi al motore e ai componenti in gomma che si sono deteriorati a causa dell’abbandono.
Attualmente, l’assicuratore Hagerty sta procedendo ad un’attenta opera di restauro della vettura al fine di restituirla alla sua originale gloria e farla tornare su strada (date un’occhiata anche al recente restauro incredibile di una Honda NSX che era finita in fondo a un fiume). La Pantera rappresenta un simbolo dell’epoca d’oro delle auto sportive ed è ancora oggi una delle più affascinanti creazioni automobilistiche italiane.
Negli ultimi tempi, la richiesta di auto usate è stata così elevata da generare vere e proprie bolle di interesse. Ad esempio, l’acquisto di una Opel Corsa dei primi anni 2000 potrebbe rivelarsi un investimento interessante (clicca qui per saperne di più).
